Il mio Merano Wine Festival

Quest’anno ce l’ho fatta, sono riuscito a partecipare al mio primo Merano Wine Festival (#MWF2019).

…e meno male! Erano arrivati alla 28^ edizione senza di me. 🙂

A parte gli scherzi, è stata un’esperienza sicuramente positiva che cercherò di ripetere anche nei prossimi anni se mi sarà possibile.

Subito vorrei fare i complimenti all’organizzazione, impeccabile. Molta gente ma ciò nonostante le sale erano vivibili e la disposizione delle aziende ben studiata.

Come al solito ad accompagnarmi il mio buon vecchio (anche se è molto più giovane di me) amico Rodolfo (aka @wineinvain ); ecco e qui arriva subito un consiglio spassionato: non andate da soli. Secondo me è importante condividere, confrontarvi e commentare ogni calice con qualcuno. Questo serve ad aiutarvi a ricordare meglio ogni vostro assaggio e a cogliere qualche dettaglio che nella fretta potreste perdere per strada. 😉

Se posso permettermi di darvi un ulteriore semplice e banale consiglio: datevi una scaletta e cercate di rispettarla. Noi per esempio abbiamo deciso di partire con le bolle, per poi passare ai rossi e infine ai bianchi. Quindi magari tornando tre volte da una stessa azienda in momenti differenti della giornata, ma in questo modo abbiamo potuto farci un’idea chiara di quali aziende e etichette ci hanno colpito maggiormente per tipologia, e alla fine capire anche quale produttore sia stato il nostro preferito in assoluto.

Così facendo abbiamo portato a casa un numero di assaggi non altissimo (circa 85) ma senza dubbio chiari e senza contaminazioni date da vinificazioni differenti.

Detto questo veniamo alle cantine e partirei subito da quella che ci ha impressionato di più per qualità generale di tutte le sue etichette… and the winner is … Cantina Endrizzi.

Cantina Endrizzi è una delle cantine più vecchie del Trentino e si trova a San Michele All’Adige in località Masetto. Purtroppo non ho mai avuto l’occasione di visitarla e quindi non mi posso dilungare in grandi descrizioni; spero di poter far loro visita molto presto. Ciò su cui mi posso invece soffermare è l’alto livello dei vini degustati a Merano, partendo dai #trentoDOC i Piancastello e il Piancastello Rosè mi hanno colpito per la loro pulizia e freschezza, davvero invitante la beva; passando poi a forse il miglior Metodo Classico degustato in quella giornata: il Masetto Privè, dove una un bellissima complessità (fa almeno 84 mesi di affinamento sui lieviti) rende l’assaggio (naso e bocca) davvero elegante; le spezie e la frutta matura mi hanno davvero affascinato. Cercatene subito una bottiglia!

Ma non solo i loro Metodo classico mi hanno colpito, anche il loro Teroldego Rotaliano (i vitigni crescono appunto sulla piana Rotaliana) Gran Masetto è stato un fulmine a ciel sereno. Grazie all’appassimento delle uve rendono questo calice caldo, succoso, strutturato; le note di marmellata di frutti di bosco, la vaniglia e le spezie ti avvolgono completamente. Inoltre il tannino dato dall’invecchiamento in barrique (di primo passaggio) ti fa capire il potenziale d’invecchiamento e infatti abbiamo potuto assaggiare anche l’annata 2008: perfetta! 

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Mi sono dilungato un po’ troppo forse, ma ci tenevo a riportarvi per lo meno la cantina che più mi ha appagato.

Non nascondo che ci sono state anche altre bellissime sorprese, vedi per esempio tra i vitigni internazioni, su tutti il Merlot (vitigno che adoro) con il Montiano di Cotarella, il Messorio de Le Macchiole e il Focus di Volpe Pasini, e ovviamente la conferma del Merlot Riserva Brenntal di Cantina Kurtatsch, ma anche i Syrah di Michele Satta o i tagli bordolesi di San Leonardo. Se passiamo ai vitigni autoctoni poi, non posso non menzionare i Barbaresco (quindi Nebbiolo) di Pelissero, o il Sangiovese di Montevertine e Il Borro.

Conferme e sorprese anche negli spumanti come per esempio tutta la linea di Maso Martis per il Trento DOC, ma anche in Franciacorta con la cuvée Alma Non Dosato di Bellavista o l’Extra Brut de Lo Sparviere e infine una bellissima sopresa nell’Oltrepo’ con le cuvée di Ballabio e la sua linea Farfalla: sia il Rosè Extra Brut che con il Zero Dosage.

Riguardo ai bianchi; bellissima la verticale fatta con Bracco 1881 e il suo Friulano (ex Tocai).

Ultimo ma non in ordine di importanza voglio menzionare il Gutturnio Classico Riserva de La Torretta, Filippo è un amico e questa sua nuova produzione merita un po’ di visibilità, per quanto gliene possa dare io. Comunque sapete che io amo i Gutturnio fermi, decisi, corposi e con una buona struttura, ecco il Gutturnio di Filippo è dritto su quella strada, Bravo! 

Di seguito un filmato con TUTTI gli assaggi fatti a Merano.

Spero di non avervi annoiato tropppo e se sei arrivato fino a qui…grazie!

Ci vediamo a fine mese al Mercato dei Vini di Piacenza della FIVI.

Ciao!

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